“Ma sopra tutte le invenzioni stupende qual eminenza di mente fu quella di colui che s’immaginò di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsivoglia altra persona benché distante per lunghissimo intervallo di luogo e di tempo? Con qual facilità? Con i vari accozzamenti di venti caratteruzzi sopra una carta” (Galileo Galilei).

Cos’è la creatività? Cos’è il pensiero creativo? Come fa il mondo intero ad entrare in un solo foglio scritto?

L’ho chiesto al professor Guido Bosticco, grande esperto di scrittura creativa in Italia, fra i pochi sul territorio nazionale in grado di gestire con estrema padronanza il particolare tema della creatività.  I suoi libri sono un must per appassionati e studiosi della materia.

Il prof. Bosticco fa parte del Comitato Editoriale della Collana Relax Edicusano ed è docente di due master presso l’Università Niccolò Cusano.

Intervista a Guido Bosticco

Come è iniziato il suo percorso nell’ambito letterario?

Dopo la laurea in filosofia all’Università di Pavia, con un po’ di incertezze sulla via da intraprendere, mi sono iscritto quasi per caso alla Scuola di Specializzazione in Comunicazioni Sociali, all’Università Cattolica di Milano.
Ci capitai per caso. Arrivò a casa una brochure e la mia “maestra” in università mi disse: iscriviti, poi se vuoi nel frattempo studi per il concorso di dottorato, ma almeno non stai a casa tutti questi mesi. Mi iscrissi, senza sapere bene di che si trattasse.

Insomma dopo tre anni mi diplomai con una tesi in retorica e stilistica, nel frattempo avevo già lavorato alcuni mesi in un quotidiano locale, feci l’esame da giornalista professionista e mi infilai in un quotidiano nazionale che nasceva in quel periodo.

E così a 27 anni imparai a scrivere grazie a un caporedattore che, con grazia e grande competenza, mi correggeva gli articoli. Capii che cosa significava scrivere per qualcuno. Capii che la scrittura cambia a seconda del destinatario e cominciai a sviluppare stili differenti, pur con tratti ovviamente personali e costanti, a seconda della destinazione del testo.
Poi lasciai il giornalismo a tempo pieno per altre attività, ma ho continuato a scrivere e ancora oggi collaboro con diverse testate. Soprattutto articoli di viaggio.
Nel frattempo ho scritto cinque libri e cominciato ad insegnare scrittura all’Università di Pavia.

Una definizione del concetto di “scrittura creativa”?

Ogni scrittura è per definizione creativa (a meno che non sia un plagio).

Da dove nasce il pensiero creativo?

Domanda molto, molto complessa. Lanceremo a breve un master Unicusano proprio sul pensiero creativo, poiché il suo sviluppo è la più importante risorsa nel mondo di oggi.

Le condizioni in cui viviamo ci inducono a comportamenti spesso standardizzati, a processi mentali semplificati, a risoluzione di problemi secondo percorsi pianificati o, peggio, per mimesi.

La qualità di ogni singolo individuo risulta così costretta in processi di pensiero e in comportamenti avvilenti. Tutto ciò avviene, è bene saperlo, perché ciascuno di noi, in qualche modo, aderisce a questo modello o a questo sistema.

È invece possibile anche guardare le cose con gli occhi di un pensiero critico e creativo, basta volerlo e basta esercitarsi a farlo.
Il pensiero creativo nasce quindi da una volontà.

Qual è il metodo di comunicazione più efficace nel 2018?

Non ne ho la più pallida idea. A caldo risponderei: quello diverso dagli altri. Diverso nei contenuti, ma in grado di correre anche sui canali più “mainstream”.

Che consiglio si sente di dare a chi sogna di diventare uno scrittore di successo?

Tre consigli per iniziare: leggere, leggere, leggere.
Un consiglio per proseguire: avere sempre con sé un piccolo taccuino e una penna, per scrivere ciò che ci viene in mente, ovunque siamo.
Tre consigli per migliorare: scrivere e riscrivere sempre; asciugare sempre, pensare sempre al lettore.
Per il successo invece, non ho alcuna competenza, mi dispiace.