Devianza e società. Il termine devianza si riferisce ai comportamenti individuali o collettivi che violano le norme sociali, causando danni psicologici, fisici, sociali e morali. Una tematica, di grande interesse per la sua attualità, richiede di essere approfondita per capire il dinamismo culturale necessario come forma di adattamento ai tempi che cambiano, ad una società che cambia. Abbiamo intervistato la prof.ssa Diana Olivieri, docente all’Università Niccolò Cusano e autrice del Manuale Devianza e società, pubblicato dalla nostra casa editrice e acquistabile qui.

Manuale Devianza e società: intervista all’autrice

Identikit Prof. Diana Olivieri

Area: Formazione

Segni particolari: ironica, leale e molto esigente con me stessa

Motto personale: Due strade trovai nel bosco e io scelsi quella meno battuta ed è per questo che sono diverso (Da “L’attimo fuggente”)

Da bambino voleva diventare: prima disegnatrice di fumetti, poi scrittrice, poi etologa. Alla fine ho capito che disegnare per me era un diletto e che le altre due professioni avrei potuto, in qualche modo, conciliarle…

Prof., com’è cambiata l’università da quando lei era studente ad oggi?

L’università credo sia cambiata di pari passo con l’avanzamento delle tecnologie della comunicazione. Un tempo le distanze erano maggiori, non tutti i professori possedevano un cellulare, WhatsApp non c’era, io stessa partecipai da collaboratrice di cattedra ad un progetto pilota sull’elearning… Oggi siamo tutti costantemente connessi, dunque raggiungibili, e la raggiungibilità fisica è diventata vicinanza sociale ed emotiva, senza che ciò abbia inficiato la giusta dose di rispetto, che deve caratterizzare ogni relazione umana. I giovani di oggi sono, giustamente, i protagonisti della loro educazione: per dire, accettano consigli, si lasciano guidare, ma di fatto sono loro a suggerirti su quale argomento vorrebbero svolgere la tesi di laurea. Ed è giusto che sia così.

Che obiettivo/ruolo ha il suo manuale?

Volendo prendere a prestito un termine cinematografico, è possibile leggerlo come un “prequel” di argomenti più strettamente criminologici. Nello specifico, il volume si propone di analizzare i processi implicati nella costruzione sociale della devianza nella società contemporanea. Vengono dunque indagate da un lato le motivazioni che spingono a violare norme e regole attraverso comportamenti proibiti od offensivi, o più semplicemente inappropriati o malvisti, dall’altro le caratterizzazioni umane di eccezionalità e atipicità a cui, invece, viene assegnato un valore positivo.

Per chi è indicato questo manuale?

Anzitutto per chi deve affrontare esami come Sociologia della devianza, Criminologia e anche Pedagogia della devianza, poiché ho dato al manuale un taglio fortemente sociopedagogico. Ma ritengo interessante la lettura anche per tutti coloro che siano interessati ad esplorare argomenti specifici, come la costruzione sociale deviante del bullo e della vittima di bullismo, le manifestazioni di cyberdevianza, il lavoro socio-assistenziale nei contesti devianti, le espressioni di devianza positiva.

Come approcciare allo studio della sua materia con semplicità?

Con grande apertura mentale e con curiosità, perché quando si parla di devianza si affrontano, giocoforza, argomenti insoliti. Il segreto è approcciarsi alla lettura del manuale come ad un percorso che, partendo dall’analisi della devianza nelle sue accezioni negative e a volte dispregiative, analizzando come si tratti di un concetto strettamente legato ai periodi storici e dunque non di una categoria naturale descrittiva dell’essenza umana, sfocia infine nell’analisi della devianza da intendersi in senso positivo, quindi come innovazione, eroismo, plusdotazione. La concatenazione delle argomentazioni è piuttosto lineare e fluida, quindi ritengo sia un libro di agevole fruizione.

Ci racconta un aneddoto o curiosità accaduta durante la stesura dell’opera?

Quando il lavoro mi porta a trascorrere molte ore al PC, come nel caso della stesura di questo libro, vengo letteralmente assalita dai miei gatti, Ringo e Peggy, che tra il calore emesso dal computer acceso da ore e il piacere di accoccolarsi vicino a me, forse vivono i momenti più soddisfacenti della loro vita felina. Io un po’ meno, considerato che non fanno distinzione tra dicembre e agosto.

Ci sono altri manuali nel cassetto che attendono di veder la luce?

Quest’anno ho pubblicato tre volumi, dunque è stato un anno estremamente produttivo. Al momento mi sto dedicando ad un progetto molto bello ed impegnativo sulla formazione dei talenti come strategia preventiva contro la devianza negativa. Vi prometto che sarete i primi a sapere cosa uscirà di nuovo dal mio cassetto!

Non ci resta che attendere con curiosità questa novità della prof!

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***Articolo a cura di Michela Crisci***