Il Manuale di Istituzioni di Diritto Romano si suddivide al proprio interno in ventinove capitoli.

L’intero approccio del Manuale è volto a coniugare lo studio di una disciplina di matrice storica con un’attenzione ai riflessi che essa ha prodotto, sia in termini di analogia che in termini di differenziazione, sul diritto dei nostri giorni.

Il Manuale si propone come un valido e aggiornato testo per studenti universitari, ma risulta idoneo anche per la preparazione di concorsi pubblici ed esami.

Prefazione al Manuale di Diritto Romano

La trattazione viene introdotta da una generale periodizzazione del diritto romano e da una disamina delle sue fonti e delle sue distinzioni, in particolare tra ius publicum e ius privatum e, all’interno di quest’ultimo, tra diritti assoluti e diritti relativi.

Nell’ambito dei primi, vengono analizzati il diritto delle persone e della famiglia, con particolare attenzione agli istituti del matrimonio e dei rapporti patrimoniali all’interno della famiglia. Un autonomo Capitolo è dedicato ai rapporti di filiazione, alla distinzione tra le varie categorie di figli, alla posizione personale e patrimoniale dei filii familiae e alla cessazione del relativo status.

Il Capitolo 8 analizza le nozioni di “fatto”, “atto” e “negozio giuridico” all’interno del diritto romano, prendendo in considerazione gli elementi del negozio giuridico, le cause di nullità, invalidità ed inefficacia dello stesso, nonché l’istituto della rappresentanza.

Ancora, la trattazione prosegue con la disamina delle “cose” (res) e dei diritti reali. Vengono quindi analizzati gli istituti della proprietà privata e del possesso, con particolare attenzione alle rispettive forme di tutela, nonché i diritti reali di godimento su cosa altrui e i diritti reali di garanzia. Un intero Capitolo viene dedicato agli istituti della proprietà comune (communio) e del consortium ercto non cito.

In materia di diritti relativi, vengono presi in considerazione gli elementi costitutivi e le principali tipologie di obligatio, con i relativi modi di estinzione, nonché il contratto. Dopo una prima disamina dei tratti generali di tale istituto, vengono tratteggiate le tipologie contrattuali maggiormente ricorrenti nel diritto romano classico, con le loro analogie e differenze rispetto ai corrispondenti istituti del diritto moderno.

Ancora, si analizzano le obbligazioni quasi ex contractu, ex delicto e quasi ex delicto, nonché i principi generali in materia di responsabilità del debitore.

Sei Capitoli vengono dedicati agli istituti della successione mortis causa e della donazione, con particolare attenzione alle differenze tra successione testamentaria e successione ab intestato, alle azioni giudiziarie a tutela dell’eredità, alla situazione di comunione ereditaria, nonché ad istituti quali i legati, i fedecommessi ed i codicilli.

La trattazione si conclude quindi con un Capitolo interamente dedicato all’aspetto processuale, con una disamina del processo civile romano dalla forma arcaica delle legis actiones a quella più evoluta del processo per formulas. Vengono altresì esaminati i provvedimenti complementari al processo formulare, le cognitiones extra ordinem, l’impugnazione e l’esecuzione della sentenza.