Il volume di Edicusano “La libertà religiosa tra pluralismo e integrazione“ è a cura della prof.ssa Cristina Gazzetta e del prof. Francesco Ricciardi Celsi.
Il libro che fa parte della collana Studi Giuridici, è una raccolta di contributi accademici e non accademici.

Il volume vuole mettere in evidenza l’importanza di riconoscere la libertà religiosa come un vero e proprio diritto, facendo riferimento ai valori di democrazia e di stato di diritto.
Di grande interesse è l’intervento della dott.ssa Anna Nardini che ha fatto parte della presidenza del consiglio dei ministri e si occupava della gestione dei rapporti tra lo Stato e le varie confessioni religiose.

Lo Stato è sottoposto a due fenomeni importanti e di delicata gestione: la globalizzazione e l’immigrazione.
Ci sono ormai diverse culture che si trovano a dover comprendere i reciproci valori culturali.
Nonostante lo Stato italiano sia uno Stato laico, entrare in contatto con altre culture e altre religioni, rimane una grande sfida.
La realtà è che ogni Stato corrisponde a una cultura religiosa.

La prof.ssa Gazzetta ci suggerisce un’importante chiave di lettura:

la religione non è da intendersi esclusivamente in senso sacrale.

La religione è infatti un insieme di valori che costituiscono delle regole che vengono considerate fondamentali dagli individui.
Possiamo dunque distinguere in regole di comportamento generiche e regole di comportamento religiose. Le generiche sono dettate e accettate dalla comunità di cui un individuo fa parte. Le regole di comportamento di origine religiosa invece, sono considerate dagli individui come regole superiori perché dettate dalle divinità. La difficoltà di uno Stato laico è riconoscere e accettare la condivisione delle regole e dei valori delle varie culture religiose e la difficile convivenza tra democrazia e pluralismo culturale.

Intervista alla prof.ssa Cristina Gazzetta e al prof. Francesco Ricciardi Celsi sul libro: la libertà religiosa tra pluralismo e integrazione.

A quale pubblico si rivolge?

Questo libro è destinato a studenti, a  docenti e a tutti coloro che vogliono approfondire la dimensione giuridica delle problematiche connesse all’esercizio della libertà religiosa in un’Italia ormai diventata un Paese multiculturale e multi religioso.

Quando si parla di libertà religiosa a cosa si riferisce?

Il tema della libertà religiosa può essere analizzato sotto diversi profili. Qui ci riferiamo prevalentemente all’esercizio della libertà religiosa da parte delle minoranze religiose presenti in Italia nel rispetto dei principi di libertà ed eguaglianza della nostra Costituzione.

Prof.ssa Gazzetta da cosa nasce la scelta di inserire la frase introduttiva riportata nel suo contributo “La libertà religiosa, come ogni libertà, pur muovendo dalla sfera personale, si realizza nella relazione con gli altri. Una libertà senza relazione non e libertà compiuta”?

Il riferimento al legame tra libertà religiosa e le relazioni che l’individuo instaura con la propria comunità di appartenenza e le comunità altre rientrano nel più ampio concetto di cultura e dunque di riconoscimento delle diversità culturali, poiché proprio la cultura concorre alla formazione dell’individuo sul piano intellettuale e morale e all’acquisizione della consapevolezza del ruolo che gli compete nella società. La libertà di qualunque genere e origine, si realizza quando si è in relazione con gli altri e si riconosce la libertà altrui come limite.

Avete altre pubblicazioni in lavorazione attualmente?

Consapevoli dell’importanza del tema affrontato, stiamo lavorando ad un progetto di ricerca che si pone come obiettivo lo studio  delle discriminazioni culturali e religiose,  sia a livello nazionale che europeo.

Per approfondire questo delicato argomento leggete “La libertà religiosa tra pluralismo e integrazione” .